Cripple Bastards - Nero In Metastasi lyrics
Tracks 01. Malato Terminale
02. Fumo Passivo 03. Strage Di Osacoli 04. Regime Artificiale 05. Lapide Rimossa 06. Promo-Parassita 07. Soggetto Leucemico 08. Passi Falsi 09. Occhi Trapiantati 10. Anima in Disgregazione 11. Senza Impronte 12. Nemico A Terra 13. L'apice Estremo 14. Sconfitto Di Ritorno 15. Agonia Di Un Rientro Forzato 16. Marcatori Positivi 17. Splendore E Tenebra 18. Morti Asintomatiche 01. Malato Terminale
Vivi ma non senti la vita (x3)
Confondi i sintomi.. non reagisci Vivi ma non senti la vita Stato avanzato poi malato terminale rimane quasi tutto come sempre L'inerzia è il decorso di un cancro determina la tua struttura cellulare gradazioni di colore Che si staccano sta a te poi saperle fissare, Quando la pioggia porta aria nuova respiri o ti lasci attraversare Quando star male coincide a chi hai intorno li affronti o ti lasci appestare Distese di polvere, una massa anonima Sta a te passare da frasi incompiute A urla per mille voci schiacciate li affronti o ti lasci appestare reagisci o ti lasci collocare Spalanca le porte alla morte Scarno, proiettato su un letto devastato da metastasi, Quel che ti resta da trascorrere riflette il buio che ti sei lasciato dietro 02. Fumo Passivo
Quando parli penso al fumo passivo
E ho un motivo in meno per sentirmi vivo Fumo passivo, un tumore indotto senza palliativo Fuori dalle mura di casa si accende il mio scenario di guerra terreno minato da chi ho intorno Mozziconi + nervi ustionati.. un braciere inesauribile Addosso vestiti impregnati dagli effetti Di un respiro guasto o chiamale parole sterili, noncuranza intossicante Per me resta il disfacimento che assimilo e so che non se ne andrà mai. Dimmi quanto vali come amico Se metti in conto la vita che hai accorciato al ritmo del tuo fumo passivo 03. Strage Di Osacoli
È l'estasi di chi spara nel mucchio
Liberandosi dai sensi di colpa e in fondo al sorriso Ha una rivincita in sospeso in fondo al sorriso Uno squarcio che non ricucirà più. Ossessione della simmetria enclavi ridotte a distese di macerie soppressione etica Se un flusso vitale è irrilevante Non merita speranze Perché anche non sapersi imporre è un ripiego per diventare scomodi Ripercorro la storia dei grandi di ogni sterminio c'è chi vorrebbe ribaltarla, insabbiarla per Sempre il corso della vita lo intaglia un aggressore Non certo un germe che non attecchisce. "Disgustato da anime che non riescono a irradiare voglio trasformare le mie parole in tuono Per ridurti a una pozza di acqua stagnante. Mentre mi fissi con occhi pacifici Invoco l'abolizione immediata Di tutto ciò che non ha uno scopo né una bellezza" (R.K., 1994) Ps: odio proporzionale all'aumento di chi ha abbandonato il suo carattere 04. Regime Artificiale
Nei tuoi distacchi sconfina la morale
Scorre a toni sommessi su un linguaggio neutrale quel che hai da offrirmi - il profilo di un Perdente che galleggia a rilento nella sua pozza di niente.. Niente. Negli interni concentrici di un tessuto sempre uguale sensazioni intermittenti da regime artificiale, In quell'ottica da prostrato che appiattisce la gente corsie parallele per chi annuisce e non sente Residui di sclerosi, omologati annientarsi sempre senza un perché. Nel completare i tuoi intrattenimenti Mi immergo tra le schiere del terziario più scadente E assumo un contegno formale per capire in fondo com'è provo a fingermi depresso per Simulare chi dentro non c'è a darmi un'aria intimista per sentirmi parte di te.. Anche se non ho bisogno di ricordi da immagazzinare sfoghi blandi altrui, frasi fatte da contemplare. Costruiti per l'assenza, per i "va bene così - è andata" per transitare senza guardarsi intorno Per annientarsi sempre senza un perché (x2) ..Mentre brucio gli anni proiettato verso la mancanza di attenzioni per assicurarmi una Camera mortuaria estranea a convenevoli, occhiate sterili, riguardi per clima e giochi di luce. Brucio gli anni per poter essere depositato. Nei tuoi distacchi sconfina la morale Scorre a toni sommessi su un linguaggio neutrale derivato ancestrale di famiglie sottomesse Che proliferano senza un perché... proliferano senza un perché. 05. Lapide Rimossa
In memoria di quel poco che sei stato c'è un sipario aperto a metà
Oggi inscenano una replica incerta animata da schemi, mai necessità. Neoplasia al femminile Come misura di conforto parziale sentimenti stantii - più lontani han drenato la tua vitalità. Persa per sempre... ha esaurito la tua vitalità. Tenuto appeso a flebo scollegate, Il sole resta fuori e ora godo se ne soffri Penso a quanto tempo abbiamo sprecato insieme Da sedativi in trincea a esiti di biopsie alterne, Quanto disprezzavamo chi era schiavo & appartenenza il rancio del più debole, miserie emozionali.. Resta negli occhi di un ex amico La proiezione del vecchio istinto scopre un tumore identitario irradiato ai suoi linfonodi... Più visitatore che proprietario, L'ago della tua sconfitta ora gira così "Il loro altare sempre allo stesso posto" tossico di riconferme, sei finito proprio lì. Spezzo un legame e il suo diritto di recesso resta negli occhi di un ex amico La grande sintesi incerta. Spezzo un legame e il suo diritto di recesso sedativi in trincea, esiti di biopsie alterne. Spezzo un legame e il suo diritto di recesso siamo stati fratelli sotto una lapide rimossa. 06. Promo-Parassita
Sei arrivato qui senza che ti fosse chiesto
Un tramite forzato da mongoloidi a sostegno su una casta di artisti privi di espressione Per chi è adagiato al suo rango di spettatore promoter e puttane, è qui che si entra in gioco. Per quelli come te e chi é conforme alla funzione bestiame assuefatto - distrarre e Scannare contamini un campo già razziato È superfluo ma al passo coi tempi Simulatori da spremere e poi cestinare. Un filtro obbligato per chi ha bisogno di essere preso per il culo, agenzie, rilanci, Percentuali sugli ingressi, Sarai un nome su un evento come un altro Ma resti sempre in cerca di attenzione E alimenti un lavoro che non significa un cazzo A fantasia uccisa resta solo da intrattenere Sul fondo di uno stagno dove cozzano caratteri spenti percezione alla creatività, non sentirla mai tua Ladri promoter e puttane, È qui che si entra in gioco. 07. Soggetto Leucemico
Globuli radicati nella loro ostilità
Muoiono con la costanza di chi soffre a blocchi. Refrattario - alla pressione sociale Negativo - a ogni diagramma impersonale Assuefatto - ad ambizioni represse In metastasi - dentro il culto del degrado culto del degrado 08. Passi Falsi
Anche un respiro ha i suoi vincoli
Aggrappato a stralci di vissuto spacciava imitazioni di sé stesso Controsoffittature + amianto Condensati su pavimenti in lastra ..All'ultimo tentativo L'attesa insostituibile di chi sogna sull'incalzare di un suono nemico Ti pagano per essere profonda Ti riaffermi, appannato dal tempo Alimentando gerarchie da formicaio In faccia a giorni irreparabilmente perduti Sottopassaggi della tua disgregazione 09. Occhi Trapiantati
Silenzio e soldi prima
Siamo due opposti che bilanciano il male puttana, ultima piaga dei rapporti Io verso il sale che ti fa macerare. Sono passati i miei attimi Ti ho sfondata per non sentirti parlare Era un impulso stringato all'essenza E quel che pensi in un fazzoletto da gettare. Dentro a una ruota che forse non girerà mai potere di scelta, lasciarti dove ti trovo tenaglia Che inghiotte un mondo in pausa un punto su una traiettoria Per chi parla di velocità urbana me ne sbatto da dove vieni, Se sei sfruttata o te ne libererai Un diversivo nella segnaletica, giustificabile se mi deludi.. appartieni al mio margine di Spreco alla trasparenza di un'imposizione partita male - tarata dentro, Spero morta anche peggio. Silenzio e soldi prima Nell'avaria del tradimento seriale Per chi ha davanti la somiglianza di turno o sogna chi l'ha preceduto a timbrare. Nebbia e discariche esauste, Reti a strascico sui tuoi residui vitali siamo lo sfogo raschiato fino all'osso due poli esposti al gelo a somatizzare Dentro a una ruota che forse non girerà mai potere di scelta, lasciarti dove ti trovo tenaglia Che inghiotte un mondo in pausa un punto su una traiettoria Per chi parla di velocità urbana Me ne sbatto da dove vieni, Se sei sfruttata o te ne libererai L'ipocrisia dei saluti di rito Gesti meccanici da sedile reclinabile Un parcheggio fuori mano pur sempre indiscreto La trasparenza di un'imposizione Delinea la condanna del nostro girone: Per chi accumula e chi si svuota.. occhi trapiantanti. Trapiantati, Ma la realtà interiore è altrove. Siamo cambiati Per una mano che non ha avuto pietà, sorvolato ogni rimorso Come gabbiani spinti al largo Con la certezza di morire soli. 10. Anima in Disgregazione
(Segue una folla di morti anonimi non ricordarlo com'era prima...)
Piangi in sua presenza, non sai come dirglielo avvinghiato a una giostra di facce tumorali Parole di conforto, tenere un margine d'illusione C'è un tempo di scadenza - sai cosa sta per diventare Spazio per tunnel da carnaria Pasto per coabitanti mortuari Prima della cenere sai cosa ci aspetta siamo un habitat su cui proliferare Segue una folla di morti anonimi Inutile ricordarlo com'era prima Freddo come dettagli di infinite comunicazioni sotto l'ombra di alberi sradicati 11. Senza Impronte
Inchiodati dal cancro di 30 anni fa
Ostinati a difendere fotogrammi anneriti Su una linea divisoria che trattiene la notte. Senza trama, corridoi deserti Troncando ogni comunicazione Resti razziati di feste altrui Rappresi tra gli ultimi condotti abbandonati. Neve eterna senza impronte contro molteplici strati di falsità il sacro richiamo della vIolenza estirpato alla tua identità Estirpato alla tua identita' dal fascino stabile della collettività Garantiscono i capisaldi per strutture normali riasfaltando simboli di un mondo da evitare Rimpiazzando i quartieri dove andavano a farsi Non saremo mai avversari alla pari Il tuo istinto territoriale è atrofizzato senza trama verso scorci semichiusi servo di farmaci somministrati a caso. Neve eterna senza impronte contro molteplici strati di falsità il sacro richiamo della Violenza estirpato alla tua identità Estirpato alla tua identita' dal fascino stabile della collettività 12. Nemico A Terra
È allo stadio degenerativo - l'offesa che si posa ovunque cenere comunicativa, un discorso che non si riaprirà mai.
L'inno su un nemico a terra ricolora immagini ghiacciate L'inno su un nemico a terra, Nel tuo affanno, nel cercarti intorno Infierire su un nemico a terra, l'esaltazione sta nel tuo implorare.. È allo stadio degenerativo - la vendetta che mi macera dentro non hai mai visto nessuno Rodersi così a fondo Per arrivare al capolinea con te. Solo con te... Lascia che il destino si copra di pioggia Per non guardare mai quando passo: Vivi questa pace perché è un conto alla rovescia. Sai chi hai davanti - per quanti anni subirai, non assimila - per quanti anni mi subirai, non Frana come il tuo ingrassare frenetico, per quanti anni mi subirai. Vivi la tua pace Perché è un conto alla rovescia. 13. L'apice Estremo
Promette di sopprimerti, finisce supplicando
14. Sconfitto Di Ritorno
Frasi fatte per un uomo abbandonato, la catarsi dello sconfitto di ritorno Frasi fatte come "lotta per vivere", e per 20 anni non si è visto più niente ai suoi tempi tutta un'altra storia ma nelle foto sempre gli stessi sfigati stanze piccole penosamente vuote, il merito sta nell'essere i primi arrivati.
Una parentesi riflessiva - facci capire come ti eri eclissato Inquadrato in un lavoro qualunque, forse proprio in "divisa da ufficio" O piegato dalle droghe del sistema - il sistema che predicavi di combattere Al cappio di un'anima gemella per dare al mondo un'altro cesso di famiglia sfaldata. Riciclato ti tengo ad esempio non finirò mai sulla tua stessa strada E se oggi gli aborti rendono voglio spremerti finché non tornerai passato Ora sei costretto a rientrare dall'unico angolo su cui hai una platea, ansioso incollato a uno schermo per ricordarci la storia che hai iniziato tra nostalgici di passaggio e generazioni da una botta e via Un attore del tutto fallito ripete ad oltranza la sua vecchia parte Non si chiama più rispetto ma far sorridere chi ha compassione Innesto sociale rigettato sei l'ultima merda cagata da Dio La mia sfida è riuscire a sfruttarti finchè non sparirai di nuovo 15. Agonia Di Un Rientro Forzato
A che quota sei arrivato oggi
In affitto per esalare l'ultimo respiro E mi chiedo quanto avranno pagato Per rimetterti in piedi e spingere il tuo culo su un palco Prostituzione a scoppio ritardato Una vecchia troia ributtata in strada Ieri le prediche contro gli schemi imposti oggi comparsa su una scala di mercato Eri sparito da un'eternità Ma ora a nessuno interessa quanto sei deteriorato quanto bisogna togliersi dai coglioni Per aumentare la propria taglia E finire sulla lista di chi va riesumato? Prostituzione a scoppio ritardato Una vecchia troia ributtata in strada Da frasi fatte contro gli schemi imposti Agli alibi di chi ha assecondato una tendenza Spento, rallentato Hai raggiunto un ruolo grigio e trascinato ombra nelle retrovie Per un pubblico senza gusto, una farsa a richiesta Nella trappola dei promoter l'ultimo avanzo da spolpare infangando lo spirito che ha dato Linfa ai tuoi giorni di gloria imitando il passato per alleggerire gli ultimi conti Anni inerti alimentano un senso di nostalgia collettiva istinti affondati a picco da decenni Asportati da mode di passaggio Anestetizzati da regole di consumo ..Dimostrano fino a che punto possono metterti in riga e incularti intrattenendoti con echi che rimbombano da tempi andati Questo brano è stato originariamente scritto in Inglese per il singolo "Senza impronte" Dove compare con il titolo "Agony of a reformed band". Il testo qui sopra è un Riadattamento per il cantato in Italiano che non segue alla lettera la versione precedente. 16. Marcatori Positivi
Scatola chiusa per chi assimila o si mette in lista d'attesa
Pietrificati. A domicilio. Sempre in mezzo a due verità da annientare Nella fiera dell'ovvio si parlerà poi sempre per slogan Invecchiato dal freddo neoplastico troppo lontano dalle intenzioni naturali Stanata, avvolta nei suoi ritagli di tristezza fratturata ovunque Occhiate di fretta, scegliendo di farsi cremare ..Se ti adatti a quel che sai nascondere preferiva essere ricordato in salute 17. Splendore E Tenebra
Il sangue è il mio splendore e il mio rifugio
Dal profondo degli occhi Mi strapparono la luce e la dolce tiepida notte. Ora il lampo del giorno sorge solo dietro la fronte e mi accende due cavità insanguinate. Nel cavo della mano si spensero i miei occhi [splendore e tenebra é il mio sangue] ormai incapaci di pianto Ridevano alla luce Mentre caldo e denso il sangue stillava tra le dita che il carnefice mi conficcò nelle orbite. Con ogni forza della mente decisi di contare: nella colonna ero il cinquantesimo Avanzavamo come una fila per il pane, Una fila che procedeva e si fermava Contavo.. trentun vittime E sessantadue colpi di coltello. Un rantolo, una spinta, una caduta un passo ancora. Un rantolo una spinta una caduta, e il sangue che sgorgava a fiotti. Con ogni forza della mente addizionavo i colpi, sottraevo i caduti, Ogni grido, ogni singulto Mi feriva nel cuore come un morso. Sotto il sole feroce ci falciavano Come spighe fruscianti: Con suono uguale ci sgorgava il sangue dalle gole recise. La fossa è colma, la calce è gettata sui corpi perché i morti non appestino l'aria. E la fiamma della loro carità Che riscalda i defunti. Sento i cadaveri che si contraggono mi arrampico, con rabbia istintiva Sento i cadaveri che Si contraggono come pesci morti cosparsi di sale. Si smuovevano, mi slittavano addosso, lentamente franavano e quei morti ridevano, piangevano, gridavano e invocavano, furiosamente tendevano le braccia cercando di afferrarmi... Sentivo le unghie, le ginocchia, i fianchi, Le bocche inquiete su di me. Mi arrampicavo con rabbia istintiva premendo su di loro, sui ventri, sui toraci, E se ne sprigionavo un rantolo, un gorgoglio, ormai non ne avevo più pietà E forse calpestavo un mio vicino di casa, forse calpestavo mia sorella morta. Calpestavo mia sorella morta Né pianti, né risa, ne lamenti, ne canti. La luna vagante splende sulle rovine, Il singhiozzo remoto delle fontane tace, La carogna di un cane giace in mezzo alla strada. il riverbero dei vetri, Il cigolio di una chiave dentro una vecchia serratura, L'odore dell'incendio e in quell'odore ogni ricordo Le vendemmie e le nozze, un raggio di sole che indora la porta di casa, e le danze, le veglie, i funerali, i lamenti La pace che regna su un secolo spento Ciò che la vita semina e la morte raccoglie. Prende liberamente spunto dal poema "La fossa" di Ivan Goran Kovačić con l'unico intento di esaltare la sofferenza, non di condannarla Proprio per questo molte parti dell'originale sono state estromesse 18. Morti Asintomatiche
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